Chiara Napolitano, l'arte che permette di respirare

Chiara Napolitano, l'arte che permette di respirare

Olimpia Gaia Martinelli | 9 nov 2022 7 minuti di lettura 0 commenti
 

L' accostamento dei motivi decorativi delle carte, che Chiara Napolitano utilizza nei suoi dipinti non' è mai scelto a caso, ma pensato, in quanto l'artista passa molto tempo a decidere quale fantasia possa stare meglio nel contesto in cui andrà a dipingere...

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Cosa l'ha spinta a creare arte e a diventare un artista (eventi, sensazioni, esperienze...)?

Ho sempre avuto la passione per l'arte fin da piccola. Non credo ci sia un motivo per il quale dipingo. È più che altro un bisogno. Come l'essere umano ha necessità di nutrirsi, un colombo di volare.

Creare mi permette di respirare, respirare attimi di vita che sono soltanto miei.

Mi appartengono e mi curano.

Qual è il suo background artistico, le tecniche e i soggetti che ha sperimentato finora?

Ho iniziato il mio percorso artistico realizzando ritratti e nature morte, in stile realistico, con i pastelli su cartoncino.

Col tempo ho messo da parte questa passione per il disegno a matita e, non avendo mai dipinto, ho sperimentato la pittura ad olio, ma con scarsi risultati.

Con la pittura acrilica, invece, fui subito attratta.

Iniziai, allora, a riprodurre copie d'autore in stile pop art, che esponevo nei mercatini dell'ingegno. Successivamente iniziai a creare qualcosa di personale, che appartenesse solo a me. Ho sempre amato la materia in tutte le sue forme, la carta, però, è il mezzo, insieme alla pittura, che mi aiuta ad esprimere al meglio me stessa.

Nei primi lavori realizzavo un collage di base su tavola(doveva dare l'idea di qualcosa di vissuto o rovinato dal tempo) su cui poi dipingevo tramite l'applicazione di stencil.

I soggetti erano oggetti del passato: vecchi vinili, telefoni e manichini retrò , chiavi antiche, data la mia passione per il vintage.

Qualche tempo dopo sono passata ai ritratti, ritratti di donne e bambini(poi raffigurati anche nel quotidiano) dallo sguardo malinconico, segnati da strappi sulla carta, che realizzavo a fine dipinto :gli strappi dell'anima.

Ora i soggetti dei miei dipinti sono le donne, in particolare donne degli anni '20-'30 poiché meglio esprimono la poesia e la delicatezza della femminilità. 

Gli strappi non ci sono più, ma rimane quel velo di malinconia, che da sempre caratterizza le mie opere.

Quali sono i 3 aspetti che la differenziano dagli altri artisti, rendendo il suo lavoro unico? 

-L' accostamento dei motivi decorativi delle carte che utilizzo nei miei dipinti non' è mai scelto a caso, ma pensato :passo molto tempo a decidere quale fantasia possa stare meglio nel contesto in cui andrò a dipingere, voglio qualcosa di unico.

Facendo molta ricerca su internet ho trovato immagini di vecchi scampoli di stoffa francesi, risalenti al 1800. Hanno delle decorazioni meravigliose e ultimamente le scelgo per i miei dipinti.

. Associo tecniche attuali a soggetti di un tempo remoto, creando, nello stesso tempo, qualcosa di contemporaneo e moderno.

. Credo che ogni artista sia unico, ognuno è diverso, ognuno esprime il proprio mondo, sé stesso :l'arte è bella e unica per questo.

Da dove viene l'ispirazione?

Amo tutto ciò che profuma di passato, dagli oggetti alla moda.
Adoro le vecchie foto d'epoca, sono loro che mi danno l'ispirazione, le cerco su internet oppure le trovo ai mercatini dell'usato.

Qual è il suo approccio artistico? Quali visioni, sensazioni o sentimenti volete evocare nello spettatore?

 Dipingere mi permette di vivere in un mondo tutto mio e lasciarmi andare.
Lo spettatore, attraverso la mia arte, torna indietro nel tempo: recupera un gusto ed un equilibrio pudico che la società consumistica attuale ha dimenticato in favore della volgarità.

Qual è il processo creativo delle sue opere? Spontaneo o con un lungo processo preparatorio (tecnica, ispirazione da classici dell'arte o altro)?

Avviene in modo spontaneo ,quando trovo un' immagine che mi colpisce comincio a pensare subito a come personalizzarla nel mio stile. Il processo preparatorio è un po' lungo: non realizzo una bozza ma stampo la foto che ho scelto e inizio a tagliare dei pezzi di abito del soggetto o dello sfondo provando ad inserire, al posto di essi, la carta decorativa. Faccio varie prove con fantasie diverse, una volta scelta la composizione finale preparo, su una tavola di legno, la base del dipinto creando un collage, sul quale poi applicherò la carta decorativa e dipingerò.

Utilizza una tecnica di lavoro particolare? Se sì, può spiegarla?

Utilizzo una tecnica mista, acrilico e carta.
Inizio il lavoro preparando una base di collage su tavola :alterno vari strati di pagine di giornale a mani di idropittura bianca, creando una superficie materica rugosa, imperfetta. Successivamente disegno il soggetto, applico la carta decorativa nelle zone interessate e dipingo con acrilico. Molti scambiano la carta vintage con carta da parati: non lo è, sono fogli A4 stampati da una classica stampante. A fine lavoro stendo una mano di trasparente lucido per proteggere la carta.

Ci sono aspetti innovativi nel suo lavoro? Può dirci quali? 

Essere innovativi nella realtà di oggi è davvero difficile, credo che sia già stato fatto di tutto ormai. Nonostante ciò ho sempre voglia di sperimentare e cercare di essere originale, riuscire a distinguermi dalla massa e far sì che la gente, guardando una mia opera, possa riconoscermi.
Credo che il mio punto forte siano le carte decorative che applico nei miei dipinti, le fantasie, gli accostamenti, i colori.

Avete un formato o un mezzo con cui vi sentite più a vostro agio? Se sì, perché?

Ho sempre amato lavorare su grandi formati, anche se, dopo la maternità, tra lavoro e famiglia, avendo poco tempo, ho dovuto optare per i piccoli formati.
Li trovo davvero comodi perché i tempi di produzione sono dimezzati e questo mi permette di produrre di più.

Dove produce le sue opere? A casa, in uno studio condiviso o nel proprio studio? E in questo spazio, come organizza il suo lavoro creativo?

Dipingo all'interno del mio garage, un luogo molto stretto e disordinato.
Ho sempre desiderato uno studio tutto mio dover poter organizzare tutto il mio lavoro e dipingere in uno spazio comodo.

Il suo lavoro la porta a viaggiare per incontrare nuovi collezionisti, per fiere o mostre? Se sì, cosa ne ricava?

In passato ho partecipato a mostre e fiere, ma, ora come ora, credo che il mercato on line sia l'investimento migliore per un'artista.

Come vede il suo lavoro e la sua carriera di artista svilupparsi in futuro?

La mia arte è sempre in continua evoluzione, quindi sono molto positiva, pensando al futuro.
Sento che ho ancora molto da dare e   continuerò a dipingere perché è ciò che so fare meglio.

Qual è il tema, lo stile o la tecnica della sua ultima produzione artistica?

I soggetti sono donne degli anni '20-'30, accompagnati da altre figure.

La particolarità di questi lavori è il fatto che la figura secondaria, accanto alla protagonista, è indefinita, quindi vediamo semplicemente una sagoma fatta di carta ,senza volto.

Dopo la nascita di mia figlia, conciliare lavoro, arte e famiglia è stato difficile :ho dovuto spesso mettermi da parte.

La donna dipinta nei miei quadri rappresenta me e la mia voglia di esserci ed esprimermi, nonostante tutto. 

L'arte è il mezzo che mi permette di essere la protagonista del mio mondo ,e quando dipingo tutto il resto svanisce.

Può raccontarci la sua esperienza espositiva più importante? 

La mia prima personale, direi.
Ho avuto un bellissimo riscontro da parte delle persone, mi ha regalato tantissime emozioni. È importante il contatto con la gente: mi piace raccontare di me e della storia che c'è dietro un mio dipinto e, allo stesso tempo, sono curiosa di sapere qual è la chiave di lettura di chi lo osserva.

Se potesse creare un'opera famosa della storia dell'arte, quale sceglierebbe? E perché?

Amo Frida khalo , quindi credo sceglierei l'opera "Le due Frida". Mi piace il fatto che, attraverso il suo stile unico e inconfondibile, mostri quanto sia difficile affrontare i passaggi della vita, specialmente quando richiedono l’abbandono di qualcosa e, quindi, anche di una parte di sé.
Ammiro il suo coraggio nel rappresentare la sua interiorità senza filtri, senza vergognarsi della propria fragilità

Se potesse invitare a cena un artista famoso (vivo o morto), chi sarebbe? Come suggerisce di passare la serata con loro?

Frida khalo, ovviamente! 

Passeremo una serata tra chiacchiere e confidenze. Vorrei che mi raccontasse del suo amore viscerale per Diego, i tradimenti, i suoi segreti. E ovviamente parlare di arte, confrontarci, condividere pensieri e sensazioni sorseggiando del buon vino rosso.


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